«La legge - spiega Fulvio Santagostini, presidente dell’associazione disabili Ledha - prevede il finanziamento per tutti gli ausili di alta tecnologia necessari a migliorare la vita delle persone con disabilità». Quindi anche i tablet pc (come l’Ipad) purché la richiesta includa software specifici per i disabili e sia accompagnata da un certificato del medico. In sostanza, la Lombardia prevede rimborsi parziali di tutti gli strumenti tecnologici che non sono elencati nel cosiddetto «nomenclatore tariffario», una lista che comprende oggetti come le sedie a rotelle o le protesi. La domanda per il contributo si può presentare ogni cinque anni: e ovviamente se si chiede una mano per acquistare Ipad o pc oggi, non si può chiedere fra due anni il rimborso per le spese (ben più alte) di domotica o per altre tecnologie da installare in casa.
Nel resto d’Italia le cose sono ben diverse: «Nel 2008 - spiega Santagostini - il governo aveva stabilito i nuovi livelli di assistenza erogati dal servizio sanitario nazionale (Lea), aggiornandoli con l’inserimento delle nuove tecnologie. Poi però sono stati revocati e da due anni siamo in battaglia per ottenere quelli nuovi».
Fino a quando non ci saranno le nuove regole, ogni regione farà come crede. L’associazione dei disabili spera che tutti al più presto riconoscano le nuove tecnologie come «apparecchiature mediche».
Fino a quando non ci saranno le nuove regole, ogni regione farà come crede. L’associazione dei disabili spera che tutti al più presto riconoscano le nuove tecnologie come «apparecchiature mediche».
Tra qualche settimana infatti uscirà un’applicazione per Iphone e Ipad per aiutare i bambini disabili a parlare: i genitori potranno registrare alcune frasi utili alla vita quotidiana e il bambino non dovrà far altro che appoggiare il dito su una delle icone corrispondenti sullo schermo per ripetere le frasi ed esprimere esigenze, pensieri, stati d’animo. L’idea è venuta al padre di un bimbo di 5 anni affetto da una malattia genetica che gli provoca numerosi problemi a parlare. Il programma è stato poi sviluppato dagli studenti della Wake Forest university (in Sud Carolina) ed ora è pronta a uscire sul mercato e ad aiutare i bambini di ogni paese. I benefici del touch screen sono stati provati anche da un bimbo di New York affetto da atrofia muscolare spinale e lo hanno aiutato a comunicare con i genitori. La sua storia è cominciata per caso, quando la tata gli ha messo davanti l’Ipad del suo fidanzato: per la prima volta il bimbo ha svolto un’azione autonoma, sfiorando l’icona di un’applicazione.
Fonte: ilgiornale.it
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